PELLE SENSIBILE: LA TUA PELLE SI IRRITA FACILMENTE?
In uno studio britannico del 2001 fu evidenziato che il 62% delle donne sottoposte a valutazione affermava di avere una pelle sensibile o di aver avuto almeno un episodio o periodo di maggiore sensibilità della pelle.
In un altro studio, condotto in Francia, il 50% circa degli individui (di cui il 59% donne e il 41% uomini) dichiarava di soffrirne.
La pelle sensibile, quindi, risulta essere una condizione molto frequente, specie nelle donne, e in alcune fasce di età: infanzia e menopausa.
La pelle sensibile è comunemente associata a sensazioni soggettive sgradevoli di pizzicore, calore, bruciore, prurito, o addirittura dolore.
Tutti questi sono sintomi tipici di irritazione e infiammazione che si possono accompagnare a un altro segno fondamentale dell’infiammazione, l’eritema o arrossamento, ma ciò non si verifica sempre.
I 5 PARADOSSI DELLA PELLE SENSIBILE
- condizione episodica e/o costante
- estrema variabilità delle manifestazioni
- stimoli scatenanti vari e numerosi
- cute apparentemente sana o patologica
- cute grassa, normale o secca
La sua caratteristica, piuttosto paradossale, è che può manifestarsi in particolari momenti o periodi senza nessun apparente preavviso, oppure può essere una condizione costante e costituzionale.
Altro aspetto interessante e misterioso della pelle sensibile è che gli stimoli che scatenano le sue manifestazioni sono vari e numerosi.
Proprio per questa complessità e imprevedibilità, la pelle sensibile è stata definita anche come pelle reattiva o intollerante, e, fino a pochi anni fa, ci sono state difficoltà nel classificarla e inquadrarla come condizione clinica a sè stante.
Grazie all’evolversi delle conoscenze nel campo della fisiologia e dei meccanismi dell’infiammazione della pelle, nonchè della cosmetologia e allergologia cutanea, attualmente la pelle sensibile è via via definita sempre meglio.
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Come possiamo quindi definire la pelle sensibile?
La pelle sensibile, reattiva, intollerante, o irritabile è caratterizzata dal manifestarsi di sensazioni di pizzicore, formicolio, bruciore, calore, prurito o dolore, (con o senza arrossamento, con o senza secchezza e desquamazione), in risposta a vari stimoli di tipo fisico (caldo, freddo, raggi ultravioletti, vento), chimico (cosmetici, acqua, inquinanti), psichici (stress) o ormonali (prima del ciclo mestruale, in menopausa).
Secondo una ricerca effettuata recentemente la parte del corpo più colpita nel 70% dei casi è il viso, in particolare la zona dei solchi nasolabiali.
Può manifestarsi anche in altre zone: le mani (58%), il cuoio capelluto (36%), i piedi (34%), il collo (27%), il torace (23%), il dorso (21%).
Nella maggiorparte dei casi la cute appare sana, anche se una condizione di pelle sensibile o reattiva si trova in soggetti che già soffrono di altre malattie della pelle come dermatite atopica, couperose e rosacea, e dermatite seborroica.
In tutti i casi vi è una particolare sensibilità nei confronti degli agenti esterni fisici (come gli UV) e chimici (come le sostanze presenti nei cosmetici), e una maggiore vulnerabilità agli agenti patogeni.
La cute è sempre stata classificata in tre tipi: grassa, normale e secca.
La pelle sensibile può essere di qualunque tipo!
Al contrario di quello che si può pensare, la maggiore reattività cutanea non riguarda solo la pelle secca, ma può essere presente anche in caso di pelle normale o addirittura grassa.
Sì, può sembrare piuttosto strano, ma anche una pelle robusta e ben idratata come la pelle grassa può essere o diventare ipersensibile e intollerante.
Alla base della pelle sensibile vi è un’elevata reattività, dovuta a varie cause e meccanismi.
CLASSIFICAZIONE DELLA PELLE SENSIBILE
Poichè l’argomento è ancora molto dibattuto, esistono vari tentativi di classificazione della pelle sensibile. Sintetizzando e rielaborando possiamo schematizzare così:
- Pelle sensibile con patologie cutanee manifeste (dermatite atopica, dermatite seborroica, rosacea, ittiosi e simili)
- Pelle sensibile con patologie cutanee precedenti (ustioni solari, dermatite allergica da contatto, dermatite irritativa da contatto) o latenti, non manifeste
- Pelle sensibile tendenzialmente secca (TEWL* alta e desquamazione)
- Pelle sensibile tendenzialmente normale o grassa (TEWL* normale)
* TEWL (trans-epidermal water loss): perdita, passaggio o evaporazione di acqua attraverso l’epidermide. Quando è alta esiste un’alterazione della barriera cutanea, per cui l’acqua presente nel derma e nell’epidermide passa maggiormente nell’ambiente esterno.
La cute si disidrata, diventanto secca ed irritabile.
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Come si fa diagnosi di pelle sensibile?
Se sospettiamo di avere la sensibile conviene rivolgersi al dermatologo. Lo specialista della pelle valuterà:
- tutta la “storia” e le informazioni che gli fornirete
- lo stato della vostra pelle
ed, eventualmente, potrà effettuare dei semplici tests specifici non invasivi per studiare reattività cutanea e alterazioni della barriera cutanea.
Ecco i 4 tests per diagnosticare la pelle sensibile:
Test del dermografismo:
Con il dermografismo si valuta l’intensità della reattività cutanea in seguito a uno stimolo fisico (meccanico).
Si esegue facendo scorrere sulla pelle, con una certa pressione, un cotton-fioc aspettando poi qualche minuto per vedere la comparsa di reazioni.
Queste possono essere più o meno rapide e più o meno intense: si può verificare solo un arrossamento (compaiono sulla pelle delle strisce rosse) o arrossamento e gonfiore (le strisce rosse diventano rilevate).
Banalizzando, è la stessa reazione che ci provochiamo quando ci grattiamo: chi ha la pelle sensibile nota la comparsa di un arrossamento anormale e persistente.
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Test dell’acido lattico (stinging test di Frosch and Kligman):
Con questo esame si valuta il grado di sensibilità cutanea in seguito a uno stimolo chimico.
Mediante un cotton-fioc si strofina una soluzione acquosa di acido lattico al 5% al lato del naso, nel solco naso-labiale. Se la pelle è sensibile compare una sensazione di bruciore con un arrossamento più o meno visibile.
Misurazione della TEWL (trans-epidermal water loss):
Con questo test si misura il grado di evaporazione dell’acqua attraverso la cute.
Il derma (lo strato profondo della pelle) è ricco di vasi sanguigni, di acido ialuronico e di acqua.
Questa è presente in minore quantità anche a livello dell’epidermide, situata più esternamente. Come tutte le molecole, anche l’acqua tende a muoversi secondo un gradiente di concentrazione: da una zona a maggiore concentrazione ad una minore, quindi dalla pelle all’ambiente esterno.
Se non fosse presente l’acido ialuronico (che come una spugna immagazzina e trattiene acqua) e se non ci fossero lo strato corneo e il film idrolipidico (che costituiscono gran parte della barriera cutanea), la perdita di acqua non sarebbe ostacolata.
L’evaporazione dell’acqua avviene normalmente in tutti i tipi di pelle, ma in quella sensibile a volte è maggiore perchè la barriera cutanea risulta alterata. Una pelle disidratata risulta più vulnerabile agli agenti esterni, quindi più irritabile e sensibile.
Test alla capsaicina:
La capsaicina è una sostanza piccante, presente nei peperoncini, che stimola la liberazione di sostanza P (neuropeptide) dalle terminazioni nervose libere del derma che arrivano anche agli strati cellulari prodondi dell’epidermide.
La sostanza P provoca vasodilatazione ed è in grado di degranulare i mastociti e i basofili provocando di conseguenza eritema e prurito.
A chi non è capitato per errore di toccarsi il viso o gli occhi dopo aver manipolato del peperoncino? L’irritazione, l’arrossamento e la sensazione di bruciore è dovuta alla liberazione di sostanza P provocata dalla capsaicina.
Il test consiste nell’applicazione di capsaicina sulla pelle per saggiare una particolare suscettibilità della pelle: il potenziale di infiammazione neurogenica, che è un meccanismo molto importante e particolare che interviene nella reattività della pelle sensibile in situazioni di stress.
A parte questi tests, nella diagnosi della pelle sensibile, è fondamentale comunque valutare la storia, in particolare i momenti di insorgenza delle sensazioni e delle manifestazioni, in modo da individuare gli eventuali stimoli scatenanti e le cause sottostanti, per cercare di ridurre gradualmente la reattività cutanea.
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dott. Francesco Antonaccio
Sono Dermatologo e Medico Estetico, con studio a Parma, esperto in trattamenti per acne, cicatrici e inestetismi del viso. Mi sono sempre occupato anche di studi sull'invecchiamento elaborando innovativi programmi di ringiovanimento cutaneo e di medicina del benessere.
Per molti anni ho svolto attività didattica come docente in Corsi e Congressi nazionali ed internazionali. E da vari anni mi dedico alla divulgazione scientifica come autore di libri e corsi su cura della pelle e benessere.